Silvia Vismara

Intervista alla nostra Silvia che ci racconta la sua esperienza lavorativa

L: Ciao Silvia, mi piacerebbe che tu intanto ti presentassi e ci dicessi cosa fai nella vita.
S: Sono Silvia Vismara e vengo da Milano, nella mia vita lavoro in una cooperativa sociale da ormai 13 anni. Questa cooperativa nel corso degli anni ha aperto 5 attività dove lavorano ben 57 ragazzi fragili. Grazie a questa cooperativa ho avuto modo di ricoprire ben 5 funzioni diverse.

L: Che scuola hai frequentato? Com’è andato il passaggio dalle scuole superiori in poi? Avevi fatto delle esperienze di tirocinio durante la frequenza scolastica?
S: Ho svolto una scuola professionale addetto alle vendite, i tirocini svolti alle superiori mi hanno aiutato ad approcciarmi con il pubblico. Dopo le superiori grazie ai mie genitori, che mi hanno assistito, sono riuscita a prendermi la patente, che mi ha permesso di essere più autonoma. Dopo ho svolto un corso ECDL (per occupare anche il tempo) mentre facevo inserzioni per trovare lavoro.

L: Negli anni successivi alla scuola, che servizi ti hanno aiutata?
S: Il servizio che mi ha aiutato dopo la scuola è stato AFOLD sud Milano. Dove mi è stato assegnato un tutor che ha valutato le mie competenze aiutandomi a trovare il mio primo lavoro.

L: qual è stato il momento della “svolta”, come ti hanno offerto il lavoro e, secondo te, perché ti hanno scelta tra altri?
S: Grazie all’ AFOLD ho trovato lavoro come tirocinante. La cosa che mi ha favorito maggiormente è stata avere la patente, infatti il responsabile ha detto ai miei genitori che rappresentava una qualifica in più. Sono stati anche molto determinanti la voglia di mettermi in gioco e di imparare sempre di più.

L: Quello che stai facendo ti piace? C’è qualcosa che vorresti imparare a fare magari in futuro, o hai un tuo progetto personale, un sogno nel cassetto?
S: Il lavoro che faccio mi piace perché sono cresciuta molto. In futuro mi piacerebbe aiutare gli altri facendo da tutor e insegnando il lavoro. Come sogno nel cassetto vorrei che tutti i ragazzi disabili trovino un lavoro e una strada nella vita grazie alle loro capacità.

L: Cosa ti senti di dire ai genitori, che si troveranno tra poco ad affrontare la scelta di una scuola superiore, o che dovranno accompagnare il loro figlio durante il passaggio tra la scuola e il lavoro o comunque delle esperienze formative?
S: Ai genitori mi sento di dire che noi ragazzi “speciali” in terza media non abbiamo ancora la capacità di trovare la scuola quindi è giusto farsi consigliare dai propri insegnanti per poi svolgere la scuola a noi più idonea.